Il 16/12/2015 ho preso 30/30 in Greco 1 ed Ebraico 1; dopo l’esame di Greco e prima di quello di Ebraico, un altro studente alla Facoltà Valdese mi ha chiesto di verificare Matteo 1.25, in quanto la Nuova Riveduta (valdese) così traduce (vedete qui):
e non ebbe con lei rapporti coniugali finché ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose nome Gesù.
E la CEI (cattolica) traduce cosà (copio la versione della TOB):
senza che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù.
La verifica del testo greco l’ho fatta sul Nestle Aland 28, che così riporta il versetto:
καὶ οὐκ ἐγίνωσκεν αὐτὴν ἕως οὗ ἔτεκεν υἱόν· καὶ ἐκάλεσεν τὸ ὄνομα αὐτοῦ Ἰησοῦν.
Chi non conosce il greco antico quasi sempre ha un amico che ha frequentato il liceo classico (le differenze tra il greco classico e quello dell'NT sono in questo caso di scarso rilievo), e può confermare che la traduzione più fedele è quella della Nuova Riveduta.
Rammento che già in greco classico capita di trovare il verbo "gi[g]nòsko = io conosco" nel senso di "ho rapporti sessuali con ...", e nella Bibbia viene usato per tradurre il verbo ebraico "yada' = egli conobbe", che spesso e volentieri in quella lingua indica il conoscere nel modo più appassionante.
I valdesi approfittano di questo versetto per la loro apologetica, io invece ho ambizioni ecumeniche; perciò mi limito ad osservare che a chi ci ha tramandato Matteo 1:25 interessava soltanto dimostrare che Gesù non lo aveva generato Giuseppe, non descrivere la vita coniugale di Giuseppe e Maria, di cui forse sapeva meno di quello che vorremmo.
Non amo le traduzioni infedeli, e sarebbe stato secondo me ben più opportuno per la CEI tradurre fedelmente e scrivere in nota quello che ho detto, od altre considerazioni teologiche pertinenti - così facendo si è messa invece in una posizione indifendibile.
La TOB, che nella versione italiana segue il testo CEI, dice in nota:
(...) Nel linguaggio biblico il verbo conoscere può indicare le relazioni sessuali (Gn 4,1.17; cf Lc 1,34, nota j). Mt intende sottolineare che Maria era vergine alla nascita di Gesù. Si può pensare al modo con cui Dio nell'AT proteggeva la gravidanza di Sara e di Rebecca fino alla nascita di Isacco e di Giacobbe, i padri del popolo eletto (Gn 20; 26). Il testo non permette di affermare che Maria abbia avuto in seguito rapporti con Giuseppe.
Se si è sicuri delle proprie buone ragioni, perché non tradurre fedelmente? Lo aveva già fatto Girolamo scrivendo (secondo quest'edizione della Vulgata Pio-Clementina):
La precauzione è particolarmente importante per chi è italiano - la chiesa cattolica USA si è ben guardata da questa sciocchezza e nella sua ultima traduzione della Bibbia ha scritto:
Raffaele Yona Ladu
Et non cognoscebat eam donec peperit filium suum primogenitum : et vocavit nomen ejus Jesum.Poiché le parole "suum primogenitum" non erano confermate dal testo greco, la Nova Vulgata ha così corretto:
et non cognoscebat eam, donec peperit filium, et vocavit nomen eius IesumNon è facile imparare lingue come l'ebraico ed il greco, ma sono lo stretto indispensabile per non essere alla mercé dei traduttori.
La precauzione è particolarmente importante per chi è italiano - la chiesa cattolica USA si è ben guardata da questa sciocchezza e nella sua ultima traduzione della Bibbia ha scritto:
He had no relations with her until she bore a son,* and he named him Jesus.La nota a cui rimanda l'asterisco traccia un parallelo con Luca 1:27 e dice:
* [1:25] Until she bore a son: the evangelist is concerned to emphasize that Joseph was not responsible for the conception of Jesus. The Greek word translated “until” does not imply normal marital conduct after Jesus’ birth, nor does it exclude it.Non sarebbe il caso che i vescovi cattolici italiani imitassero i loro colleghi d'oltreoceano?
Raffaele Yona Ladu
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