L'articolo parla del fenomeno per cui molti ebrei ultraortodossi, quando viaggiano in aereo, pur di non sedersi accanto ad una donna che non è la propria moglie, chiedono alla donna in questione di cambiare posto.
Le reazioni sono varie, e le motivazioni di chi chiede e chi accetta o respinge sono esplorate nell'articolo: quello che mi pare opportuno citare è questa risposta di rav Avi Shafran (qui da me criticato per un'altra questione), che rappresenta Agudath Israel of America, un'organizzazione ultraortodossa di peso:
I rappresentanti degli ultraortodossi insistono che questo comportamento è anomalo e raro. "Penso che questo fenomeno non abbia affatto la prevalenza che fanno intendere alcuni resoconti dei media", ha detto rav Avi Shafran, direttore delle pubbliche relazioni di Agudath Israel of America, che rappresenta la comunità ultrartodossa. Rav Shafran ha notato che, ad onta delle leggi religiose che vietano il contatto fisico tra uomini ebrei e donne che non siano le loro mogli, molti uomini ultraortodossi seguono la direttiva di un eminente dotto ortodosso, rav Moshe Feinstein, che ha affermato che è accettabile per un uomo ebreo sedere vicino ad una donna nella metro od in un autobus, purché non ci sia l'intenzione di trarre gratificazione sessuale da un eventuale contatto.
Altre organizzazioni ebraiche contestano i numeri che suggerisce rav Safran, sostenendo che capita molto più spesso di come lascia intendere lui; quello che conta però è che non è un obbligo religioso per un ebreo sedere lontano da donne diverse dalla propria moglie, e che quindi, se lo accontentate, è solo un favore personale che gli fate.
Raffaele Yona Ladu
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