[2] Qui non si certifica
Nell'articolo [2] avevo lamentato che quando si comincia a certificare le qualità intrinseche di qualcosa, si finisce sempre con il certificare lo stile di vita di chi la serve al pubblico, e l'esempio migliore sembrava il comportamento del Gran Rabbinato d'Israele e dei suoi mashgichim, dei suoi ispettori della kashrut.
[1] dice che il Gran Rabbinato ha finalmente ceduto: ha imposto agli ispettori che operano negli alberghi di limitarsi a controllare gli ingredienti dei cibi (devono loro garantire che siano preparati in modo kasher), senza più condizionare la concessione del brevetto di kashrut alla piena osservanza della legge religiosa ebraica.
Un albergo ora è kasher perché serve cibo kasher - ma può esporre un albero di natale, accettare pagamenti di sabato, usare ascensori normali anziché sabbatici (quelli sabbatici funzionano ad orario come i treni), eccetera.
Questo è avvenuto perché l'NGO Hiddush [= Innovazione], diretta dal rabbino riformato Uri Regev, e con lo scopo di favorire la libertà religiosa, ha minacciato di far causa al Gran Rabbinato, sulla base di una vecchia sentenza della Corte Suprema che appunto limitava l'autorità dei mashgichim al verificare le qualità intrinseche del cibo, non lo stile di vita di chi lo serviva.
Ottimo!
Raffaele Yona Ladu
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